Consisteva nell’intagliare delle zucche
con aperture a forma di occhi e bocca, al cui interno ponevano poi una candela.
Adornavano, inoltre, le zucche con stracci e vestiti. Questi fantocci erano
posizionati sui davanzali e davanti alle case, ma venivano anche organizzati
dei cortei pagani. Durante queste manifestazioni i ragazzi percorrevano le
strade di Firenze con i mostri dalla testa di zucca cantando canzoni tra cui
alcuni versi erano: “Morte rimbambona ha impegnato la corona”. Questi mostri
erano chiamati Zozzi o Morte Secca.
Durante il Medioevo, infatti, a Firenze
era presenta la pena di morte. Fu il Granduca II Leopoldo di Toscana che nel 1786 abolì la pena di morte con l’attuazione del codice leopoldino. In
questo modo il Granducato di Toscana fu il primo Stato al mondo ad
abolire formalmente la pena di morte.
Durante gli anni in cui era in vigore la
pena capitale era presente, inoltre, l’usanza di esporre nelle piazze le teste
dei condannati che erano stati decapitati. Questa è probabilmente l’origine
storica del gioco dello Zozzo o della Morte Secca, in quanto per i ragazzi
dell’epoca le zucche e le canzoni rappresentavano un modo per esorcizzare la
paura della morte.
I fantocci, inoltre, possedevano anche
altre funzioni positive e di buon auspicio, perché servivano ad
allontanare le paure, a divertire i bambini e a tenere lontani malefici e
spiriti maligni.