Abbiamo deciso di sospendere questo blog!
Rimaniamo presenti e attivi sui canali Facebook e Instagram dove rispondiamo a richieste e dubbi. Ci trovate anche al 055483548 e all'indirizzo email info@renatocoiffeur.com.
Per consulenze gratuite potete passare in salone in via San Gallo 199r a Firenze.
Grazie e cari saluti da tutto lo staff di Renato Coiffeur.
Renato Coiffeur Firenze
60 years of excellent haircutting
lunedì 8 giugno 2020
venerdì 17 aprile 2020
Lucia Di Cocco
Lucia fa parte del reparto
estetico di Renato Coiffeur dove lavora dal 2007 (con una interruzione di tre
anni).
Le chiediamo come è stato l’inizio
da Renato Coiffeur «Ho sempre sentito nominare Renato Coiffeur e mi sono sempre
detta che un giorno avrei lavorato qua. È stato il mio desiderio fin da quando
sono entrata nel giro di coiffeur importanti, dal 1999, ho lavorato per quasi 9
anni in un bel negozio a Firenze, ma il mio desiderio e obbiettivo era lavorare
qua, non so bene il perché, mi ero fatta questa idea e poi ne ho avuto conferma
quando sono entrata. Era circa il 2007, telefonai e mi feci passare il signor Renato,
non me lo volevano passare, ma io sono testarda e riuscii a farmelo passare, fissammo
un appuntamento e così è nata. Una volta entrata ho visto confermare tutte le
idee che avevo su questo salone perché è un altro pianeta rispetto allo
standard del settore, ha una marcia in più. Appena entrai colsi l’amore di tutti
colleghi per il signor Renato. All’inizio mi stupì molto, perché io avevo visto
principali non molto amati, anche prepotenti, invece Renato era amato tanto da
tutti e un giorno, erano ancora i primi tempi, glielo dissi “Renato io non ho
mai visto un principali così amato e lui mi rispose, è vero, ma anch’io voglio
molto bene a loro…io senza di loro non sarei niente!” Questo si avvertiva, perché
Renato ha cresciuto un’azienda così, con l’idea di collaborazione, di essere
una squadra, di lavorare tutti per lo stesso obbiettivo, di crescere insieme…io
non mi sono mai sentita solo un numero, mi sono sempre sentita rispettata come
persona…i colleghi pretendono tanto perché tanto vogliono dare alle clienti,
quindi tutti dobbiamo dare il massimo, ma ti mettono anche nelle condizioni di
poter dare il massimo e questo fa la differenza. Per esempio, se noi estetiste
richiediamo un prodotto nuovo, un servizio all’avanguardia, troviamo sempre la massima
disponibilità, sono aperti a tutto ciò che può servire a far evolvere e
innovare il salone. Se hai voglia di fare qui ti mettono le ali!»
Le domandiamo di approfondire
le modalità di lavoro, perché so come sia complicato lavorare in un salone
pieno di persone: «Io sono cresciuta con i parrucchieri, siamo abituate a
lavorare con il salone pieno mentre la cliente fa colore o piega e ho scelto di
lavorare con i parrucchieri, ho avuto la possibilità negli anni di poter andare
in un centro estetico ho provato, dopo anni in cui lavoravo con i parrucchieri
e mi son trovata in quel silenzio, in quella lentezza, era un ambiente che non
era mio. Ogni tanto ci si lamenta, ma abbiamo imparato a mettere lo smalto
perfetto mentre si fa lo shampoo, tra una scossa e l’altra oppure immaginati stai
mettendo lo smalto e intanto cadono i capelli perché il parrucchiere sta
tagliando [ci mettiamo a ridere insieme]…alla fine mi piace, io devo stare in mezzo alle
persone, alla confusione…Sia per carattere, mi piacciono le persone, amo stare
al pubblico, amo la gente e poi verso i 18 anni ho avuto un problema di salute
e potevo solo star seduta, così trovai lavoro in un parrucchiere vicino casa e
così che sono finita a fare le mani dal parrucchiere! Così mi sono abituata
così e adesso non potrei vivere che con loro!»
Vogliamo conoscere cosa Lucia piace
di meno del suo lavoro: «il mio lavoro mi piace tutto, ma una cosa che faccio
sempre con attenzione maggiore è la pedicure, mi piace, ma si può far male, anche
se sono 47 anni che mi occupo di pedicure, ho sempre il mio rispetto totale e
assoluto verso quello che mi appresto a fare. Io ho insegnato in una scuola di
estetica dal 1991 al 2010 insegnavo mani e piedi, e quello che a me premeva e
che dicevo sempre alle ragazze, è che il nostro è un mestiere che si impara
lavorando, non si finisce mai di imparare, quindi non vi dico che quando
uscirete di qui saprete fare le mani, ma ho la presunzione di dire che uscirete
da qua e non farete del male a nessuno! [ci mettiamo a ridere insieme]»
Quando chiediamo la cosa che preferisce
del lavoro Lucia risponde con sicurezza: «la cosa che mi piace di più è stare
con le persone, accontentare le persone, cerco sempre di soddisfare la
richiesta. Noi siamo un po’ il superfluo, facciamo parte di una categoria che
non è essenziale, metterci del mio in quello che faccio è quel valore aggiunto.
Per esempio, una signora mi chiede uno smalto rosso, io posso prenderne uno che
ho nel bauletto, lo mostro, se a lei piace è finita. Invece a me piace
indagare, uno smalto rosso è un mondo! Allora lei mi spiega che non lo vuole
troppo scuro, ma neanche tendente all’arancio e io gliene faccio vedere 5 di rossi,
così posso capire le vere esigenze e i gusti delle clienti, poi lei si guarda
le mani ed è contenta, e non è contenta solo del colore dello smalto, è contenta
perché ha ottenuto quello che voleva, è contenta perché ha trovato una persona che
si interessa a lei che le dà tutta l’attenzione e che le offre qualcosa in più.
Poi non sempre è facile, per esempio se io vedo un prodotto nuovo, già penso di
associarlo ad alcune persone, questo sarebbe perfetto per la signora Tal dei tali,
poi magari glielo faccio vedere e non lo considerano…e a me dispiace tantissimo,
io sono lì che penso alle clienti, noi tutti di Renato Coiffeur si cerca sempre
di offrire il meglio, invece a volte le cliente pensano che gli mostri un prodotto
solo per vendere, invece non è così! È un prodotto ricercato per le tue esigenze
e c’è il mio interesse a risolvere una tua esigenza, perché è perfetto per te, perché
ti fa bene, quindi ogni tanto ci rimango male, ma non mollo perché credo che
alla fine la differenza si veda, credo che alle clienti arrivi questa mia
intenzione, anche perché a livello economico a me non viene in tasca nulla,
trovo soddisfazione per l’impegno che ci metto se vedo anche la partecipazione
della cliente, io lavoro per questo. la mia gratificazione è la soddisfazione
delle clienti!»
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mercoledì 25 marzo 2020
Renato Coiffeur per Dantedì
Oggi 25 marzo 2020 si celebra la prima Giornata dedicata a Dante Alighieri in
vista del prossimo anno per i 700 anni dalla morte del divino Poeta.
Il periodo attuale ci farebbe pensare al primo canto: smarrimento, paura, sopraffazione dei vizi capitali, richiesta di aiuto e di misericordia.
Invece abbiamo scelto il secondo canto, laddove Virgilio incontra Beatrice che lo sostituirà come guida alla fine del Purgatorio. Lo abbiamo scelto perché è una donna che soccorre Dante e lo fa tramite Virgilio. Una donna che incarna la Bellezza e la Beatitudine, con modi gentili e angelica voce.
Sono la bellezza e l’amore che soccorrono chi è in difficoltà.
Il periodo attuale ci farebbe pensare al primo canto: smarrimento, paura, sopraffazione dei vizi capitali, richiesta di aiuto e di misericordia.
Invece abbiamo scelto il secondo canto, laddove Virgilio incontra Beatrice che lo sostituirà come guida alla fine del Purgatorio. Lo abbiamo scelto perché è una donna che soccorre Dante e lo fa tramite Virgilio. Una donna che incarna la Bellezza e la Beatitudine, con modi gentili e angelica voce.
Sono la bellezza e l’amore che soccorrono chi è in difficoltà.
Virgilio spiega a Dante perché è stato scelto lui per fargli da guida: “Io ero tra le anime del Limbo, che oscillano fra desiderio e disperazione, e lì mi chiamò una donna talmente beata e bella, che la pregai di impartirmi ordini. Splendevano i suoi occhi come splende lo stellato; e cominciò a parlarmi in modo soave e pacato, con voce angelica, nella sua favella (chissà forse con lieve calata fiorentina)”.
Gli chiese di soccorrere il suo amico, smarrito sul pendio deserto, ed ella temeva di essere in ritardo alla richiesta di aiuto. Virgilio essendo poeta troverà il modo, con la sua parola ornata e con quant’altro gli sembrerà necessario al suo scampo, di aiutarlo, di non spaventarlo e di fargli da guida per sua consolazione.
È
nostro intento, dedicare questo primo Dantedì, alle donne che
tutti i giorni ci permettono di preservare ed esaltare la loro bellezza,
esteriore e interiore.
Inferno secondo Canto
Io era tra color che son sospesi,
e donna mi chiamò beata e bella,
tal che di comandare io la richiesi.
Lucevan li occhi suoi più che la stella;
E cominciommi a dir soave e piana,
con angelica voce in sua favella:
“ O anima cortese mantoana,
di cui la fama ancor nel mondo dura,
e durerà quanto ‘l mondo lontana,
l’amico mio, e non de la ventura,
ne la diserta piaggia è impedito
sì nel cammin, che vòlt’ è per paura;
E temo che non sia già sì smarrito,
ch’io mi sia tardi al soccorso levata,
per quel ch’i’ ho di lui nel cielo udito.
Or movi, e con la tua parola ornata
e con ciò c’ha mestieri al suo campare,
l’aiuta sì ch’i ne sia consolata.
I’ son Beatrice che ti faccio andare;
vegno del loco ove tornar disio;
amor mi mosse, che mi fa parlare.
Io era tra color che son sospesi,
e donna mi chiamò beata e bella,
tal che di comandare io la richiesi.
Lucevan li occhi suoi più che la stella;
E cominciommi a dir soave e piana,
con angelica voce in sua favella:
“ O anima cortese mantoana,
di cui la fama ancor nel mondo dura,
e durerà quanto ‘l mondo lontana,
l’amico mio, e non de la ventura,
ne la diserta piaggia è impedito
sì nel cammin, che vòlt’ è per paura;
E temo che non sia già sì smarrito,
ch’io mi sia tardi al soccorso levata,
per quel ch’i’ ho di lui nel cielo udito.
Or movi, e con la tua parola ornata
e con ciò c’ha mestieri al suo campare,
l’aiuta sì ch’i ne sia consolata.
I’ son Beatrice che ti faccio andare;
vegno del loco ove tornar disio;
amor mi mosse, che mi fa parlare.
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mercoledì 18 marzo 2020
Consuelo Martelli
Iniziamo a chiacchierare con Consuelo per conoscere la
storia del suo esordio nel mondo della bellezza: «Sono 25 anni che lavoro da Renato!
Prima avevo lavorato in un piccolo salone, dove mi hanno insegnato le basi e
dove ho preso confidenza con il pubblico, perché ero molto timida…per come ero
io da giovane, avevo 15 anni, entrare subito in una dimensione grande sarebbe,
forse, stato un po' troppo, però dopo qualche tempo volevo imparare questo
mestiere in un posto che poteva essere all'altezza. Casualmente lessi l'annuncio
sulla Nazione (perché a quel tempo Renato metteva tutti i fine settimana
l'annuncio di ricerca del personale). Mi sono presentata all’appuntamento e ho
detto un sacco di cose, al tempo c'era Michele come capo del personale e mi disse
“Si, a parole tu sei perfetta, vediamo nei fatti”.
Così ho fatto la prova il 16 settembre del 1995 e il 9
ottobre sono stata assunta. Sono stata 10 anni come collaboratrice poi sono diventa
socia.»
Consuelo esprime un incredibile amore ed entusiasmo per il
suo lavoro e per tutto lo staff di Renato Coiffeur, infatti racconta: «Renato è
una realtà stupenda, pazzesca perché è proprio storico e dietro c’è una famiglia
storica. La più bella realtà di Firenze!»
Prosegue, entrando nei dettagli delle sue competenze: «Io
mi occupo del settore stilistico quindi messe in pieghe, acconciature e taglio.
Mi piace tantissimo anche il trucco, che però non è il mio servizio principale,
ma seguo tutta la rivendita e gli aggiornamenti» (Parleremo presto del servizio
trucco di Renato Coiffeur e della sua rinascita)
Consuelo racconta: «il settore stilistico è stata una mia
scelta, perché mi piace tanto come settore, mi piace tutto...sia il taglio, l’acconciatura,
la messa in piega! La cosa che mi piace di meno sono proprio i colori, per
questo non ho portato avanti le tinte e preferisco non farli».
Domandiamo cosa non le piace del suo lavoro «Io sono molto
veloce a capire le persone, fa parte del mio lavoro e mi trovo in difficoltà
quando, dopo aver fatto molte domande non riesco a inquadrare la persona, per
esempio chi ha una doppia vita!» Ridiamo insieme per la battuta. Continua: «Faccio
fatica con le scelte che sono solo legate alla moda e che magari non valorizzano
la persona, perché è un peccato suvvia! Poi se vedo che non riesco ad
accontentare la cliente, preferisco direzionarla verso un collega più adatto, non
sono gelosa, nel senso a me interessa che il cliente si trovi bene e ami il nostro
negozio. E sono convinta che la clientela non si debba sentire in difficoltà, deve
sentirsi libera di scegliere e cambiare professionista all’interno di Renato!
Anche perché nella vita attraversiamo tanti momenti diversi, a volte cambi parrucchiere
non perché non ti soddisfa, ma solo perché hai voglia di provare un'altra
persona, perché comunque nella vita si attraversano tanti momenti. Io cerco di costruire
una relazione con le mie clienti, ma voglio che si sentano libere!»
Chiediamo a Consuelo di descrivere il proprio stile, ci
pensa un attimo, sorride «Il mio stile è sicuramente uno stile estroso, un po'
irregolare però non mi piace la stravaganza volgare, quindi mi piace rimanere
sempre nell'elegante.» Questi due aspetti, fantasioso e sofisticato, che per
molte persone sembrano in opposizione nello stile di Consuelo vivono in armonia
grazie a passione, talento e tanto impegno!
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