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venerdì 11 settembre 2015

La storia della professione di barbiere

L’anno scorso abbiamo approfondito insieme la storia delle acconciature e dei capelli e, analizzando le varie fasi storiche con le loro caratteristiche principali, siamo arrivati alla fine dell’Ottocento. Per riprendere la rubrica oggi scopriremo la storia della professione di barbiere.




I barbieri, inizialmente, erano anche medici chirurghi e praticavano estrazioni dentarie e tutti gli interventi chirurgici minori. Questa situazione era la conseguenza a un grande cambiamento che iniziò nel medioevo. Prima di allora tutte le operazioni chirurgiche erano effettuate da sacerdoti, ma dal primo Concilio Lateranense, nel 1123, fino al quarto nel 1215, i vari papi emanarono innumerevoli editti rivolti a sacerdoti e diaconi, per vietare loro la pratica di qualsiasi operazione in cui il sangue fosse presente. Di conseguenza, i barbieri iniziarono ad occuparsi di operazioni chirurgiche. La professione di barbiere divenne, allora, una nuova categoria professionale e, lungo i secoli successivi, vi fu una lunga lotta e una dura concorrenza tra barbieri e medici.
Nel 1450, in Inghilterra, attraverso una legge emanata dal Parlamento, i barbieri videro le loro procedure limitate ai salassi, alle estrazioni dentarie e alla cura dei capelli e, quindi, fino al 1745, le corporazioni di chirurghi lavorarono insieme alle corporazioni dei barbieri. Dal 1745, invece, per decisione del re Giorgio II di Gran Bretagna, le due gilde furono separate e i compiti dei barbieri furono limitati alla sola cura dei capelli. Il re Luigi XIV, in Francia, prese la stessa decisione pochi anni dopo. La prima conseguenza immediata fu una perdita di prestigio della professione, quindi, dalla seconda metà del XXVII secolo, i barbieri persero il loro rango e rispetto sociale e i loro saloni divennero luoghi insalubri e frequentati da persone di basso livello sociale.




L’uso delle parrucche come originale tendenza e nuovo approccio estetico, provocò, nella seconda metà del XXVIII secolo, una totale rinascita della professione di barbiere che recuperò notevole prestigio. I barbieri, infatti, divennero i primi produttori e progettisti di parrucche e si occupavano anche della loro cura e manutenzione. Le fabbriche di parrucche furono un’industria molto importante, che diede lavoro a molte persone, infatti in Europa, ci furono alcuni stabilimenti con anche più di 600 dipendenti. Nel 1750 circa, un barbiere inglese, Richard Arkwright, inventò un colorante per le parrucche che non veniva eliminato con l'acqua.






Grazie a questa nuova fase la professione di barbiere guadagnò notevole rilevanza sociale e, quindi, cominciò a organizzarsi associandosi in gruppi di mastri barbieri, divulgando norme igieniche e rendendo obbligatorie un certo numero di ore di pratica. In questa epoca storica i barbieri iniziano a collaborare con chiropratici, sviluppando molti studi sull'anatomia dei capelli e del cuoio capelluto. Il XIX secolo ci fu un ulteriore cambiamento dell’attività infatti, dal momento che nessuno usava più parrucche, i barbieri iniziarono a dedicarsi al taglio di capelli e barba. Nel 1850 la pratica del salasso, che ancora ogni tanto si operava nei saloni, fu assolutamente vietata e la professione si organizzò definitivamente solo nella cura dei capelli. 




Dopo la seconda metà del XIX secolo, i barbieri erano presenti in tutte le città anche nei paesi più piccoli, inoltre cominciarono a essere inaugurate catene di barbieri. I barbieri avevano recuperato definitivamente il loro prestigio sociale e l'attività ebbe una straordinaria rinascita gloriosa, che fu alla base della motivazione di precisi standard e nuovi regolamenti per rendere la professione più affidabile e prestigiosa. Fu allora necessario, per garantire un buon livello di lavoro professionale, stabilire la necessità di una licenza e proporre una adeguata formazione e istruzione professionale. 




Durante quasi tutto il XX secolo, i barbierie erano solo per uomini o solo per le donne. Alla fine degli anni 1970, complice la moda per gli uomini di portare i capelli lunghi, basette e barbe elaborate, i parrucchieri si espansero allargando la propria clientela e offrendo servizi sia per gli uomini sia le donne. Nel 1980 i saloni unisex cominciarono a essere più comuni, e dal 1990, quasi tutti i saloni offrono servizi per entrambi i sessi.

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