L’anno
scorso abbiamo approfondito insieme la storia delle acconciature e dei capelli
e, analizzando le varie fasi storiche con le loro caratteristiche principali,
siamo arrivati alla fine dell’Ottocento. Per riprendere la rubrica oggi
scopriremo la storia della professione di barbiere.
I
barbieri, inizialmente, erano anche medici chirurghi e praticavano estrazioni
dentarie e tutti gli interventi chirurgici minori. Questa situazione era la
conseguenza a un grande cambiamento che iniziò nel medioevo. Prima di allora tutte
le operazioni chirurgiche erano effettuate da sacerdoti, ma dal primo Concilio
Lateranense, nel 1123, fino al quarto nel 1215, i vari papi emanarono innumerevoli
editti rivolti a sacerdoti e diaconi, per vietare loro la pratica di qualsiasi
operazione in cui il sangue fosse presente. Di conseguenza, i barbieri iniziarono
ad occuparsi di operazioni chirurgiche. La professione di barbiere divenne,
allora, una nuova categoria professionale e, lungo i secoli successivi, vi fu una
lunga lotta e una dura concorrenza tra barbieri e medici.
Nel 1450,
in Inghilterra, attraverso una legge emanata dal Parlamento, i barbieri videro
le loro procedure limitate ai salassi, alle estrazioni dentarie e alla cura dei
capelli e, quindi, fino al 1745, le corporazioni di chirurghi lavorarono
insieme alle corporazioni dei barbieri. Dal 1745, invece, per decisione del re
Giorgio II di Gran Bretagna, le due gilde furono separate e i compiti dei barbieri
furono limitati alla sola cura dei capelli. Il re Luigi XIV, in Francia, prese
la stessa decisione pochi anni dopo. La prima conseguenza immediata fu una
perdita di prestigio della professione, quindi, dalla seconda metà del XXVII
secolo, i barbieri persero il loro rango e rispetto sociale e i loro saloni divennero
luoghi insalubri e frequentati da persone di basso livello sociale.
L’uso
delle parrucche come originale tendenza e nuovo approccio estetico, provocò,
nella seconda metà del XXVIII secolo, una totale rinascita della professione di
barbiere che recuperò notevole prestigio. I barbieri, infatti, divennero i
primi produttori e progettisti di parrucche e si occupavano anche della loro
cura e manutenzione. Le fabbriche di parrucche furono un’industria molto importante,
che diede lavoro a molte persone, infatti in Europa, ci furono alcuni
stabilimenti con anche più di 600 dipendenti. Nel 1750 circa, un barbiere
inglese, Richard Arkwright, inventò un colorante per le parrucche che non veniva
eliminato con l'acqua.
Grazie a questa nuova fase
la professione di barbiere guadagnò notevole rilevanza sociale e, quindi,
cominciò a organizzarsi associandosi in gruppi di mastri barbieri, divulgando
norme igieniche e rendendo obbligatorie un certo numero di ore di pratica. In
questa epoca storica i barbieri iniziano a collaborare con chiropratici,
sviluppando molti studi sull'anatomia dei capelli e del cuoio capelluto. Il XIX
secolo ci fu un ulteriore cambiamento dell’attività infatti, dal momento che nessuno
usava più parrucche, i barbieri iniziarono a dedicarsi al taglio di capelli e barba.
Nel 1850 la pratica del salasso, che ancora ogni tanto si operava nei saloni, fu
assolutamente vietata e la professione si organizzò definitivamente solo nella
cura dei capelli.
Dopo la seconda metà del
XIX secolo, i barbieri erano presenti in tutte le città anche nei paesi più
piccoli, inoltre cominciarono a essere inaugurate catene di barbieri. I barbieri
avevano recuperato definitivamente il loro prestigio sociale e l'attività ebbe
una straordinaria rinascita gloriosa, che fu alla base della motivazione di precisi
standard e nuovi regolamenti per rendere la professione più affidabile e prestigiosa.
Fu allora necessario, per garantire un buon livello di lavoro professionale, stabilire
la necessità di una licenza e proporre una adeguata formazione e istruzione
professionale.
Durante quasi tutto il XX
secolo, i barbierie erano solo per uomini o solo per le donne. Alla fine degli
anni 1970, complice la moda per gli uomini di portare i capelli lunghi, basette
e barbe elaborate, i parrucchieri si espansero allargando la propria clientela
e offrendo servizi sia per gli uomini sia le donne. Nel 1980 i saloni unisex
cominciarono a essere più comuni, e dal 1990, quasi tutti i saloni offrono
servizi per entrambi i sessi.
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