Dopo la Grande Depressione, che colpì il mondo nel 1929,
le acconciature delle donne divennero più naturali, anche se si sviluppò una
grande tendenza a utilizzare la permanente, che, come abbiamo visto nel
precedente post, era stata da poco messa a punto. I capelli si portavano
soprattutto lunghi fino al collo e la moda più importante divenne tingere i
capelli color biondo platino come l'attrice Jean Harlow. Gli uomini, invece,
usavano capelli molto corti, ma ben pettinati e impomatati con unguenti.
Dopo la seconda Guerra Mondiale si verificarono profondi
cambiamenti storici e sociologici. Come conseguenza all’assurdità della bomba
atomica e alla cresciuta consapevolezza della caducità della vita, nacque la
filosofia esistenzialista. Questa corrente, che penetrò la letteratura e le
arti, venne assorbita anche dalla moda e dai costumi, che rappresentano sempre l’espressione
delle convinzioni e dei pensieri sociali. In Francia molti artisti, tra cui
Juliette Greco, proposero nuove tendenze di abbigliamento e acconciature.
Nelle caves di
Londra iniziarono a suonare gruppi musicali in stile beatniks che rappresentarono una forma di dissenso anche attraverso
i look con capelli lunghi, frange, favoriti, come l'aspetto iniziale dei
famosissimi Beatles.
Le acconciature diventarono più libere, naturali, infatti
i giovani esprimevano anche attraverso la moda e i costumi creando un grande
disaccordo con le generazioni precedenti. James Dean nel film Gioventù bruciata indossava un taglio di
capelli che, in quegli stessi anni, sarà copiato da migliaia di giovani.
Nel 1955, anno di uscita del film La donna più bella del mondo, una delle attrici più imitate e
ammirate in Italia fu sicuramente Gina Lollobrigida.
Il prossimo approfondimento sarà dedicato agli anni 60/70
del Novecento.
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