Con
l'arrivo della Rivoluzione Francese, il lusso e l'ostentazione sono malvisti.
La nuova società adotta uno stile più sobrio e semplice. Inizia l’epoca
definita neo-classica, in quanto riprende l'estetica greca e romana. I cambiamenti
filosofici e la nuova società trasformano anche i concetti estetici e con loro
cambiano le acconciature. A poco a poco, le parrucche sono dimenticate, e si ricominciano
a sfoggiare capelli naturali. La Rivoluzione Francese modificò l'intero sistema
sociale in modo acuto ed improvviso, è segnato dagli storici come l’inizio
dell’era moderna, ma il cambiamento dei costumi fu più lento. Tutti i dipinti ritraggono
Maximilien de Robespierre e Georges Jacques Danton, due dei capi della Rivoluzione, con
parrucche incipriate.
Viceversa,
Jean Paul Marat, un altro capo rivoluzionario, aderiva già alla nuova estetica.
Uno dei responsabili principali della Rivoluzione, il pittore Jacques LouisDavid, era già pienamente aderente alla corrente del neo-classico attraverso
le sue opere e la sua estetica personale. Quando Napoleone Bonaparte salì al
potere lo stile era già mutato diventando il famosissimo stile impero.
Tutti
mostrano capelli naturali, raccolti in maniera informale, simbolo di una nuova
indipendenza di pensiero. Contemporaneamente anche il resto d'Europa comincia a
praticare lo stesso tipo di tagli ed acconciature. Le donne sfoggiano
acconciature naturali tenute insieme con pettini di guscio di tartaruga, perni,
o nastri, invece di complessi ornamenti. Forse i primi ad abbandonare le
parrucche e le acconciature in stile antico, furono, paradossalmente, proprio gli
aristocratici per paura di essere
riconosciuti e ghigliottinati. Gli uomini
sfoggiavano tagli con capelli corti, senza nessuna copertura, in linea con lo stile
neoclassico.
Si
entra lentamente nel XIX secolo di cui tratteremo presto.
Nessun commento:
Posta un commento