venerdì 23 ottobre 2015

Le acconciatura nella storia: anni 40 e 50 del Novecento

Dopo la Grande Depressione, che colpì il mondo nel 1929, le acconciature delle donne divennero più naturali, anche se si sviluppò una grande tendenza a utilizzare la permanente, che, come abbiamo visto nel precedente post, era stata da poco messa a punto. I capelli si portavano soprattutto lunghi fino al collo e la moda più importante divenne tingere i capelli color biondo platino come l'attrice Jean Harlow. Gli uomini, invece, usavano capelli molto corti, ma ben pettinati e impomatati con unguenti.





Dopo la seconda Guerra Mondiale si verificarono profondi cambiamenti storici e sociologici. Come conseguenza all’assurdità della bomba atomica e alla cresciuta consapevolezza della caducità della vita, nacque la filosofia esistenzialista. Questa corrente, che penetrò la letteratura e le arti, venne assorbita anche dalla moda e dai costumi, che rappresentano sempre l’espressione delle convinzioni e dei pensieri sociali. In Francia molti artisti, tra cui Juliette Greco, proposero nuove tendenze di abbigliamento e acconciature.





Nelle caves di Londra iniziarono a suonare gruppi musicali in stile beatniks che rappresentarono una forma di dissenso anche attraverso i look con capelli lunghi, frange, favoriti, come l'aspetto iniziale dei famosissimi Beatles.





Le acconciature diventarono più libere, naturali, infatti i giovani esprimevano anche attraverso la moda e i costumi creando un grande disaccordo con le generazioni precedenti. James Dean nel film Gioventù bruciata indossava un taglio di capelli che, in quegli stessi anni, sarà copiato da migliaia di giovani.




Nel 1955, anno di uscita del film La donna più bella del mondo, una delle attrici più imitate e ammirate in Italia fu sicuramente Gina Lollobrigida.



Il prossimo approfondimento sarà dedicato agli anni 60/70 del Novecento.

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